mercoledì 29 ottobre 2014

Venerdì 21 novembre 2014 - Spettacolo teatrale di beneficenza



Regia Gianni Uda
Musiche originali Geddo
Aiuto-Regia Paola Pasta
Audio-Luci Diego Navone

Orsina Barbara Seghetti
Aristide Stefano Currò
Calvi Paolo Gnocchi
Bolasco Antonietta Checchia

Tante Belle Cose è una commedia garbata e divertente che prende lo spunto da un tema serio, mettendo in scena con ironia i comportamenti delle persone. Al centro della storia la sindrome della protagonista: l’accumulo disordinato ed indiscriminato di oggetti da cui non ci si riesce a separare, finchè alla fine non si viene sommersi. Orsina, la protagonista, non è cosciente del suo problema, ma lo sono i condomini del suo palazzo, che non sopportano la sua mania e per buttarla fuori, guidati dalla perfida Bolasco e dal viscido Calvi, assumono un amministratore, Aristide, indebitato, senza lavoro, e, quindi, ricattabile. Fra Orsina ed Aristide nasce una immediata simpatia e i due, fra scontri e incontri, in un crescendo comico ed affettivo, arriveranno, forse, alla soglia del sentimento. Una donna particolare eppure vicina ad ognuno di noi, un uomo semplice e sconfitto dalla vita, ma capace di grandi gesti e i due “malvagi” della porta accanto, tanto perbene, ma incapaci di sentimenti e solidarietà umana, colorano la commedia di infinite situazioni, comiche e tragiche allo stesso tempo, piene di sentimento ed umanità.
Edoardo Erba è considerato uno dei talenti del teatro italiano, è autore di numerosi testi teatrali, adattamenti e traduzioni ed i suoi spettacoli sono stati rappresentati in Italia ed all’estero riscuotendo sempre successo di critica e di pubblico; ha scritto la commedia Tante Belle Cose per la moglie Maria Amelia Monti.

Edoardo Erba, autore di numerose pièces, adattamenti e traduzioni, è ormai considerato uno dei talenti del nostro teatro: alcune sue opere hanno avuto un successo internazionale. “Tante belle cose”, rappresentata la prima volta nel 2011, è una commedia fresca e ironica, che tratta con leggerezza un tema complesso, quello della differenza e della esclusione. Al centro della storia c’è Orsina, una donna fragile e sola, afflitta dalla mania di conservare ogni cosa, che la rende quasi una bambina attaccata al suo giocattolo-feticcio, in cerca di una sicurezza che il mondo intorno, cinico e ostile, le nega. La svolta esistenziale si verifica con l’incontro con un alter ego maschile, col quale si stabilisce un’intima intesa che renderà più facile per entrambi affrontare l’egoistica indifferenza della società moderna. I toni del lavoro variano dalla commedia al dramma, alla comicità scoppiettante: divertimento e emozioni, come si addice a uno spettacolo che vuole rappresentare non banalmente la ‘commedia umana’.

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