giovedì 27 ottobre 2022

Human Heritage Cities - Incontro del 12 e 13 novembre a Tivoli


Camminare nella storia tra arte e cultura e godere di preziosi istanti di eterna bellezza. Questa la sensazione che ti porti dietro quando esci dall’Aula magna del Convitto Nazionale “Amedeo di Savoia, Duca d’Aosta”, dopo aver assistito all’incontro organizzato dal Club Lions Tivoli Host per parlare delle Villae tiburtine siti UNESCO: Villa d’Este e Villa Adriana. La prima al centro della città, la seconda prossima all’attuale città di Tivoli, l’antica Tibur, definita da Virgilio Superbum, realtà municipale il cui anno di fondazione si fa risalire al 1215 a.C.

“Due giorni di storia e di arte per promuovere e condividere il fascino dei tesori UNESCO di Tivoli”, è il titolo che il club ha voluto dare a questo appuntamento con la cultura della bellezza, patrocinato dalla presidenza del Consiglio Regionale del Lazio e dall’Amministrazione Comunale di Tivoli. L’evento è stato pensato e realizzato nello spirito e in attuazione delle finalità che la Fondazione internazionale Città Lions Patrimonio UNESCO “Human Heritage Cities Lions,” persegue e alla quale il Tivoli Host è associato. Storia, arte e infinita bellezza, fuse in un mix sapientemente raccontato dagli esperti, hanno catturato l’interesse e l’immaginazione del numeroso pubblico che ha riempito la grande sala. «Oggi abbiamo iniziato un percorso – ha affermato il presidente del

Tivoli Host Raffaele Bencardino – che ci vedrà impegnati a lavorare per promuovere il valore e la bellezza dello straordinario patrimonio artistico della città. Il club si occupa da sempre della difesa e valorizzazione del patrimonio artistico del territorio tiburtino, e lo fa ogni anno con il Service “Ama la tua Città”. Un grazie particolare va alle numerose scuole presenti e sono grato ai ragazzi del Liceo Scientifico tiburtino “Lazzaro Spallanzani” per il prezioso contributo portato all’Incontro di oggi con i loro pregevoli lavori. Ringrazio i club associati alla Fondazione, compagni di viaggio nel mondo della cultura e dell’arte, che hanno attraversato l’Italia per rendere omaggio a Tivoli e condividere il fascino di tanta bellezza».

«L’idea della Fondazione – ha raccontato il suo presidente Roberto Sabatino – è nata in seguito a una chiacchierata amichevole tra me, allora Presidente del L.C. Rossano Sybaris, e Alessandra Masti del L.C. Siena, che ci chiedevamo come legare i rispettivi club con qualcosa che andasse oltre il consueto gemellaggio.

La sintesi fu di costituire un gruppo di club uniti dall’avere la sede in città con beni UNESCO. Il progetto venne accolto con favore tanto che dopo qualche mese, il 28 maggio 2022, dodici club fondatori hanno sottoscritto lo statuto costitutivo. La Fondazione – ha aggiunto Roberto Sabatino – è comunanza e condivisione a voler promuovere, divulgare e valorizzare le bellezze per eccellenza quali i beni (materiali e immateriali) UNESCO, e questo per ricordare le radici della cultura e delle tradizioni del territorio e non perdere le tracce della storia. L’azione è rivolta alle Scuole di ogni ordine e grado ma anche e soprattutto alle Istituzioni per stimolarle a essere spesso meno distratte nella cura del patrimonio artistico che hanno la fortuna di custodire».

I ragazzi del liceo scientifico “Lazzaro Spallanzani” hanno portato il loro contributo all’Incontro con due pregevoli lavori; il primo, “Guida a Tivoli”, sviluppato dagli alunni della 5aA (a.s. 2022/23) e presentato da Gian Marco De Angelis si compone di quattro sezioni dedicate rispettivamente: alla storia di Tivoli, alle sue tradizioni e festività più importanti, alla Tivoli di oggi e una utile mappa del territorio con indicati i percorsi che portano ai siti di valore storico e artistico.

Il secondo progetto presentato da Flavio Cannillo è stato prodotto da ragazzi della III L (attuale IV) che hanno voluto creare un gioco a scopo pedagogico, un percorso conoscitivo utilizzando il famoso gioco del Monopoli, rinominato Tiburpoly, per andare alla scoperta del patrimonio artistico del territorio.

Due prodotti molto interessanti, realizzati da ragazzi per altri giovanissimi, scuole elementari e medie, che in genere non si accostano alle guide tradizionali, destinate agli adulti, anche se poi il prodotto presentato è davvero apprezzabile anche per noi grandi.

La presentazione dei siti Beni UNESCO di Tivoli è stata affidata a due Tiburtini esperti di storia e di arte. Si è cominciato con Villa d’Este, il giardino all’italiana più bello d’Europa “raccontato” dalla prof.ssa Anna Maria Panattoni, archeologa e storica dell’arte, docente di lettere e latino, vicepresidente della Società Tiburtina di Storia e d’Arte, direttore del periodico locale Notiziario Tiburtino, che ha pubblicato, tra gli altri, il volume “Villa d’Este”, guida in italiano e latino. La Villa è uno dei simboli del Rinascimento italiano, patrimonio d’arte e natura voluta dal cardinale Ippolito d’Este, storico governatore di Tivoli, figlio di Alfonso I e di Lucrezia Borgia. È stata realizzata su un sito già sede di una villa romana e di un insediamento medievale dall’architetto napoletano Pirro Ligorio che verso il 1550 diede il via ai lavori durati all’incirca 20 anni; l’acqua che alimenta le numerose fontane viene presa direttamente dal fiume Aniene attraverso un canale sotterraneo lungo 600 metri che passa sotto la città. Il cardinale ebbe appena il tempo di godersi la solenne inaugurazione della villa, avvenuta nel settembre del 1572 con la visita di papa Gregorio XIII, morì infatti il 2 Dicembre dello stesso anno. L’intero complesso si estende per 4 ettari, ha la forma di un quadrilatero e comprende, oltre al palazzo residenziale, il giardino all’italiana decorato da 255 cascate e 50 splendide fontane, veri teatri d’acqua: come l’imponente Fontana dell’Ovato, la Fontana del Bicchierone opera di Gian Lorenzo Bernini o il famoso Viale delle Cento Fontane, solo per ricordarne qualcuna.

Lasciato il centro della città, pochi chilometri e si arriva nella splendida Villa Adriana, testimonianza archeologica della grandezza dell’antico Impero romano. Scopriamo la sua storia con il prof. Cairoli Fulvio Giuliani, professore emerito dell’Università di Roma “La Sapienza”, Presidente onorario della Società Tiburtina di Storia e d’Arte, Accademico dei Lincei. La Villa voluta dall’Imperatore Adriano, venne costruita tra il 118 e il 138 d.C. ai piedi dei Monti Tiburtini; venne scelto questo sito perché fuori dal caos di Roma ma a sole 17 miglia dalla città, e perché la zona forniva in abbondanza materiali da costruzione a km. zero: calcare, pozzolana, cave di tufo e di travertino; inoltre vi convergevano ben quattro acquedotti e si poteva contare su un sistema di trasporti integrato per far arrivare altri materiali necessari (come marmi e legnami dall’Umbria) servendosi dei fiumi Tevere e Aniene e della via Tiburtina Valeria, strada consolare che in una prima fase congiungeva l’antica Roma a Tibur, chiamata per questo Tiburtina. La Villa includeva palazzi, diverse terme, teatri, templi, quartieri di abitazione per cortigiani, pretoriani e schiavi. Vennero riprodotti i luoghi e i monumenti che più avevano colpito Adriano durante i suoi numerosi viaggi, unendo tradizioni architettoniche dell’antica Grecia, della Siria, dell’Egitto. È considerata la regina delle ville imperiali romane per l’imponente architettura e rappresenta una vera città ideale; l’uso della villa come residenza imperiale è confermato fino almeno al III secolo.

L’incontro del 12 Novembre, il primo organizzato da un club associato alla Fondazione, è stato una magnifica occasione che ci ha permesso di vivere frammenti importanti della storia della nostra città.

                                                                                                                                Vincenzo Pauselli