Nell’anno del centenario del Lions Club International, per
festeggiare l’importante traguardo sono state individuate quattro aree
prioritarie sulle quali concentrare sforzi e interventi; la fame nel mondo è
una di queste aree.
L’Etiopia è tra i paesi dell’Africa Subsahariana con il più
alto tasso di malnutrizione infantile; il 9% dei bambini al di sotto dei 5 anni
è affetto da malnutrizione acuta ed il 40% da malnutrizione cronica che sono causa
di ritardi nello sviluppo quando non arriva prima la morte, ed infatti il 30%
della mortalità infantile è legata proprio alla scarsa alimentazione.
Il Tivoli Host si è
impegnato in un Service consistente in una raccolta fondi da destinare all’acquisto
di pecore ( vedremo il perché questa scelta) a favore di famiglie etiopi
bisognose.
Da recenti rapporti di organizzazioni umanitarie risulta infatti
che essa costa ogni anno al governo etiope miliardi in termini di perdita di
produttività lavorativa. L’Etiopia sta in una fase di forte sviluppo con crescita
del Pil
vicino alle doppia cifra, ma resta pur sempre un Paese pieno di
contraddizioni: ai grattacieli in vetro e acciaio della capitale Addis Abeba, prossima
a raggiungere otto milioni di abitanti, caotica nel traffico e nella folla di imprenditori stranieri a
caccia di buoni investimenti, si contrappone una realtà ben diversa nelle
spopolate campagne che si inseguono sugli altipiani ad oltre duemila metri di
altitudine. Per chilometri, lungo le strade sterrate, si incontrano solo Tucul,
isolati o raccolti in piccoli gruppi, costruiti impastando canne di bambù e
fango e conficcati direttamente sul terreno nudo.
In questo scenario primitivo non ci sono occasioni di lavoro
se non condurre gli animali al pascolo; pecore, capre e mucche rappresentano le
uniche fonti di sostentamento; latte, carne e lana permettono a questa povera
gente un livello minimo di sopravvivenza.
Ecco perché una pecora può salvare una vita.
Regalare uno di questi animali ha perciò un valore così
grande che lo si comprende solo recandosi sul posto. La presidente del Tivoli
Host, Maria Rosaria Cecchetti lo ha fatto grazie a contatti con le suore della
Misericordia e della Croce presenti in quel Paese con cinque missioni; è andata
fin laggiù per consegnare a 24 famiglie, altrettante pecore acquistate al mercato
locale con la somma raccolta attraverso il Service dedicato.
La prima tappa del suo viaggio è stata una visita al centro di Volisso,
splendido esempio della capacità solidale del Distretto 108°A (Romagna, Marche,
Abbruzzo e Molise) che venti anni fa ha qui realizzato, su trentamila metri di
terra, un villaggio che ogni anno si arricchisce di strutture e servizi, tanto
che oggi è in grado di ospitare mille bambini di ogni confessione religiosa, garantendo loro
pasti, assistenza medica e frequenza scolastica; ai bambini più poveri viene
data anche ospitalità.
Il successivo trasferimento è stato a Ghetche, un piccolo e
poverissimo villaggio costituito da un
insieme di capanne rotonde fatte di canne e paglia, e dove le suore
hanno una missione, non delle dimensioni di Volisso, ma ben organizzata con
scuole capaci di ospitare fino a 150 bambini e dove c’è un valido presidio
sanitario, che qui chiamano “cliniche”, ma che di fatto è un poliambulatorio in grado di assicurare
primari servizi di assistenza: tra l’altro c’è la poltrona del dentista, quella
dell’oculista e soprattutto una attrezzata sala parto, tanto necessaria in quanto il
sette per mille delle donne etiopi muore danno alla luce il proprio figlio. Ed
è stato proprio in questo villaggio che le 24 pecore sono state assegnate ad
altrettante famiglie secondo indicazioni delle suore.
Il club Lions Tivoli Host ha dato il suo contributo, certo è
una goccia nell’oceano dei bisogni, ma è pur sempre un goccia che aiuta a
sopravvivere e che unita a tante altre piccole gocce può generare una corrente
sufficientemente grande da portare a questa povera gente sollievo alla sofferenza
e salvezza dalla morte.
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